Obesità vs. CoViD-19

10.01.2021

I problemi legati all' iperalimentazione/eccesso ponderale sono noti da tempo. L'obesità (BMI>30 kg/m2) influisce negativamente sullo stato di salute di un soggetto favorendo l'insorgenza di patologie croniche quali diabete, ipertensione, alterazione del profilo ematochimico con aumento dell'infiammazione cronica di basso grado dell'organismo che talvolta può essere anche fattore predisponente al cancro

In aggiunta a tutto questo, recenti studi hanno evidenziato come il peso eccessivo sia un fattore negativo sulla prognosi dei soggetti affetti da CoViD-19

Alcuni studi del 2020 hanno evidenziato che soggetti obesi con BMI>30 kg/m2 sviluppavano forme più severe di infezione da CoViD-19 rispetto a soggetti dal peso inferiore (sovrappeso/normopeso)

A conferma di ciò, un ulteriore studio ha messo in evidenza come gli accessi dei pazienti in terapia intensiva causa dell'infezione da CoViD-19 avevano una maggiore necessità di ventilazione meccanica con l'aumentare del peso corporeo/BMI (dal grafico B si legge chiaramente che tra i soggetti esaminati solo il 41,9% dei soggetti normopeso ha necessitato di un sostegno alla respirazione contro l'81,8% dei soggetti con obesità grave)

Tutto questo è ancora oggetto di studio ma potrebbe essere riconducibile al fatto che soggetti dal peso elevato che presentano un quadro di scompenso generalizzato, perfomance respiratorie ridotte con un quadro infiammatorio cronico che influisce negativamente sul sistema immunitario possono essere più suscettibili alle infezioni respiratorie.

Bibliografia:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32271993/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32314861/

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